Chirurgia Estetica Corpo

Data pubblicazione: 19/02/2022
Dr. Tommaso Agostini


La chirurgia estetica del corpo comprende tutti gli interventi eseguiti dal collo in giù per migliorare l’aspetto estetico di determinate zone come ad esempio la brachioplastica conosciuta anche come lifting braccia, la mastoplastica additiva, la mastopessi senza protesi o lifting mammario, la mastoplastica riduttiva, la mastopessi con protesi, la ginecomastia o seno dell’uomo, il lipofilling, la lipostruttura, la liposzuione, la liposcultura, la miniaddominoplastica, l’addominoplastica tradizionale, il lifting cosce e la diastasi dei muscoli retti addominali. La chirurgia estetica rientra nella disciplina della chirurgia plastica che, per antonomasia, è una disciplina da sempre divisa a metà tra il mondo della scienza e quello dell’arte; negli ultimi anni il concetto di bellezza ma anche quello di salute hanno subito radicali trasformazioni, passando dal trattamento della malattia al miglioramento della qualità di vita. La chirurgia plastica viene vista come la chirurgia per la correzione delle malformazioni e della ricostruzione post trauma o post oncologica, come chirurgia estetica o chirurgia della bellezza e infine anche come una sorta di magia per nascondere al meglio le cicatrici. I primi interventi di chirurgia plastica furono eseguiti tra il 1200 e il 600 a.c. ad opera di un medico indiano che ricostruiva i nasi amputati delle donne infedeli, nascendo quindi come disciplina medica a scopo plastico ricostruttivo caratterizzata da due elementi, cioè dalla grandezza del difetto che si ripara ma anche dalla rapidità del gesto chirurgico, poiché non esistevano tecniche d’anestesia e l’intervento doveva durare il meno possibile per limitare il dolore. Il riconoscimento definitivo della disciplina della chirurgia plastica è stato tra la prima e la seconda guerra mondiale mentre la chirurgia estetica nasce negli anni 50 con l’intento di correggere i segni dell’invecchiamento sia a livello del volto ma anche del corpo. Quindi se la chirurgia plastica ricostruttiva rappresenta il tentativo di ripristinare una condizione tanto più simile alla normalità, la chirurgia estetica è il tentativo di andare oltre la normalità (cit. Sir H. Gillies), ma rispettandola; la chirurgia estetica ha come fine ultimo di eliminare i segni del tempo che normalmente si hanno con il passare dell’età facendo ricorso a interventi specifici per la chirurgia estetica facciale e per la chirurgia estetica del corpo.
Gli interventi di chirurgia plastica corporea possono essere classificati in tre grandi categorie, cioè interventi di chirurgia estetica a livello del distretto mammario e interventi di chirurgia estetica per il lifting del corpo o “body lift” e interventi di chirurgia estetica per la riduzione del tessuto adiposo.

L’intervento di chirurgia estetica del corpo più eseguito a livello delle mammelle è sicuramente la mastoplastica additiva, che consiste nell’aumento volumetrico del seno ipoplasico inserendo dispositivi protesici di classe III come le protesi mammarie in gel di silicone. La mastoplastica additiva è l’intervento di scelta anche per la correzione dell’asimmetria mammariautilizzando protesi di volume diverso e anche dell’amastia, cioè dell’assenza completo della ghiandola mammaria. Gli impianti mammari sono di tre forme di cui quella classica di forma anatomica per un aumento di volume a carico dei quadranti inferiori della mammella, per cui sono usate prevalentemente in chirurgia oncoplastica della mammella ma anche in malformazioni mammarie come la mammella tuberosa; poi abbiamo le protesi mammarie di forma rotonda che sono utilizzate prevalentemente in chirurgia estetica e con le quali si possono raggiungere risultati ottimali quando si aumenta il seno, valorizzando i quadranti superiori e il décolleté. Le protesi mammarie più moderne sono quelle ergonomiche o dinamiche che sono dotate di un gel supermorbido, per una massima naturalezza e morbidezza; queste protesi di ultima generazione hanno la capacità di cambiare forma, assumendo la forma rotondeggiante in posizione supina (sdraiata) e una forma semianatomica in posizione eretta (in piedi). La superficie della protesi è di tipo microtesturizzato, il che consente di avere sia una minor incidenza di contrattura capsulare sia una minor incidenza di sieroma tardivo negli anni. Gli impianti protesici vengono inseriti preferenzialmente dal solco sottomammario attraverso un’incisione di 4-5 cm di lunghezza il che consente al chirurgo di avere un’ampia visibilità del campo operatorio, di eseguire l’intervento in tempi rapidi, d’effettuare un’accurata emostasi dei vasi sanguigni e quindi anche d’evitare a fine intervento l’inserimento dei drenaggi in aspirazione. La mastoplastica additiva ha una durata media di circa 40 minuti e viene eseguita sia in anestesia generale che in anestesia locale con sedazione, in base alla scelta del paziente e alla valutazione del chirurgo plastico. Le protesi vengono posizionate quasi esclusivamente utilizzando la tecnica dual plane, cioè al di sotto del muscolo gran pettorale nella parte superiore e mediale, più vicina allo sterno, privilegiando quindi la massima copertura dell’impianto, mentre al di sotto della ghiandola mammaria a livello dei quadranti inferiori. La mastoplastica dual plane dona risultati ottimi in termini estetici anche a lunghissima durata e con una percentuale di complicanze inferiore al 2-3%. La ripresa post operatoria è abbastanza rapida, consentendo un ritorno alla vista sociale e lavorativa nel giro di 7-10 giorni, indossando i dispositivi medici prescritti come la fascia di contenzione e il reggiseno sportivo.

L’intervento di lifting mammario o mastopessi è invece in seconda posizione e serve per risollevare in seno ptosico, quindi con discesa del complesso areola capezzolo al di sotto del livello del solco inframammario. La pessi mammaria o lifting è uno degli interventi più richiesti anche dopo gravidanza e/o allattamento per la correzione del seno svuotato e può essere eseguito dopo 6-12 mesi dalla fine dell’allattamento o comunque con un peso corporeo stabile. L’estensione delle cicatrici mammarie eseguite con quest’intervento di chirurgia estetica del corpo è direttamente correlata con il grado di ptosi mammaria e possono rimane confinate a livello del complesso areola capezzolo in gradi lievi di ptosi fino ad estendersi verso il basso con una cicatrice verticale per ptosi di grado medio e con un’ulteriore cicatrice a livello del solco sottomammario a T invertita per ptosi di grado severo. Nei casi in cui vi sia uno svuotamento eccessivo delle mammelle prevalentemente a carico dei quadranti superiori sarà necessario procedere con l’intervento di mastopessi con protesi, cioè un intervento combinato che prevede sia il risollevamento del complesso areola capezzolo ma anche l’aumento del volume mammario attraverso l’inserimento di una protesi generalmente di piccole dimensioni. L’intervento ha una durata variabile in base all’estensione delle cicatrici e quindi anche al grado di correzione richiesto, da un minimo di 90 minuti fino a anche a 150 minuti; generalmente viene eseguito in anestesia generale e regime di day-hospital a meno di diversa indicazione posta dal chirurgo o dalle necessità della paziente. I punti di sutura applicati sono tutti di materiale riassorbibile e con tecnica intradermica eliminando quindi la necessità di doverli rimuovere.

Le mammelle possono anche essere di volume aumentato oltre che ridotto, entrando quindi in quelle che prendono il nome di ipertrofia mammarie e gigantomastie. Le donne che hanno mammelle di gradi dimensioni possono risentire di lombalgia e/o cervicalgia, dolore a livello delle spalle ma anche infezioni ricorrenti nei solchi sottomammari. L’intervento che viene eseguito per la riduzione volumetrica del seno prende il nome di mastoplastica riduttiva e viene eseguito in anestesia generale per una durata variabile da 2 a 3 ore, in regime di ricovero con una notte in clinica. Il peduncolo vascolare che viene più spesso utilizzato per la conservazione del complesso areola capezzolo è quello supero-mediale, che riesce a conferire risultati estetici subottimali rispetto ad altre tecniche come quella a peduncolo inferiore, che invece nel tempo soffre di uno svuotamento eccessivo nei quadranti superiori. La mastoplastica riduttiva a peduncolo inferiore rimane tuttavia l’intervento chirurgico più eseguito negli Stati Uniti e in pazienti con obesità di gradi medio-severo. Anche in questo caso vengono posizionati punti di sutura riassorbibili con tecnica intradermica e si posizionano drenaggi in aspirazione al fine di prevenire sieromi e/o ematomi che vengono rimossi dopo 24/48 ore. I tempi di recupero fino a completa guarigione sono previsti in circa 15 giorni.

La riduzione volumetrica del seno non è un intervento appannaggio solo del sesso femminile ma anche del sesso maschile per correggere quella condizione patologica che prende il nome di ginecomastia. La ginecomastia può essere classificata in vera, se la componente ghiandolare è prevalente, e falsa se al contrario prevale il tessuto adiposo. Il trattamento del seno maschile è di tipo chirurgico e avviene tramite la liposuzione nel caso della ginecomastia falsa e eseguendo una mastectomia sottocutanea con accesso emiperiareolare per la ginecomastia vera. L’intervento di correzione del seno maschile viene eseguito in anestesia generale o in anestesia locale con leggera sedazione e in regime di day-hospital. Il risultato dell’intervento è stabile e duraturo e conferisce un’elevata soddisfazione al paziente eliminando un disagio psicologico con importanti ripercussioni sia in ambito sociale che intimo.

Tra gli interventi di body lift più eseguiti vi è certamente l’addominoplasticache ha diverse varianti dell’intervento chirurgico in base alla complessità del difetto addominale. L’inestetismo che si va a correggere con l’addominoplastica è l’addome pendulo, cioè l’accumulo di pelle sotto e sopra l’ombelico con perdita d’elasticità cutanea spesso testimoniata dalla presenza di numerose smagliature particolarmente concentrate a livello dell’ombelico oltre che dalla caduta/discesa della pelle a livello del pube, che, nei casi più gravi, può essere anche completamente coperto. L’intervento di chirurgia plastica addominale viene eseguito generalmente in regime di ricovero e anestesia generale, con un’incisione a livello sovrapubico e lo scollamento del lembo addominale fino a livello del processo xifoideo dello sterno, previo isolamento e conservazione dell’ombelico. Durante l’addominoplastica può essere ricostruita anche la parete addominale utilizzando tecniche particolari di sutura al fine di riavvicinare i muscoli retti addominali e i muscoli obliqui esterni e correggere quindi quella che prende il nome di diastasi dei muscoli retti, condizione patologica che si verifica frequentemente dopo gravidanze gemellari, dopo numerose gravidanze o comunque cin condizioni di aumento del peso ponderale (obesità). La correzione della diastasi addominale eseguita isolatamente come intervento a sé o in combinazione con l’addominoplastica, risolve numerose problematiche ad essa legate come la lombalgia, l’incontinenza urinaria ma anche l’estetica della parete addominale per avere una pancia piatta. In casi selezionati è possibile eseguire l’intervento di miniaddominoplastica, che prevede un’incisione più limitata a livello sovrapubico e durante la quale è pur sempre possibile eseguire la correzione della diastasi addominale. L’intervento di miniaddominoplastica è indicato preferenzialmente in pazienti che hanno un certo grado di lassità sotto ombelicale ma una buona elasticità cutanea a livello sovra ombelicale e può essere eseguito anche in anestesia locale con una leggera sedazione. In entrambe le tipologie d’intervento chirurgico a livello addominale, vengono posizionate suture di tipo riassorbibile e saranno inseriti due drenaggi da rimuovere poche ore dopo l’intervento. I tutti i casi è possibile eseguire l’intervento di chirurgia estetica addominale eseguendo anche la liposuzione in quella combinazione che prende il nome di lipoaddominoplastica con la quale viene eseguito l’assottigliamento del lembo addominale con micro cannule prima di procedere con la resezione chirurgica.

La chirurgia estetica del corpo è in grado di migliorare anche l’aspetto degli arti superiori e di quelli inferiori facendo ricorso a interventi specifici, studiati e progettati per il difetto del paziente. È quindi possibile eliminare la pelle in eccesso a livello delle braccia, cioè di quell’area anatomica compresa tra la regione ascellare e la piega del gomito, sottoponendosi all’intervento di lifting braccia o brachioplastica, alla fine del quale rimane una cicatrice a T ben nascosta a livello della faccia mediale del braccio, in quello che prende il nome di solco bicipitale. Il lifting delle braccia si esegue in anestesia locale con sedazione ma anche in anestesia generale e inizia con una liposuzione di “scarico” per eliminare il tessuto adiposo in eccesso, diminuire la tensione a livello della cicatrice e conservare i vasi linfatici per una guarigione ottimale. A fine intervento possono essere inseriti due drenaggi in aspirazione che poi saranno rimossi entro le 24 ore post operatorie e verrà eseguita una sutura intradermica con punti riassorbibili; i tempi di guarigione sono di circa 15 giorni ed è previsto un rapido ritorno alla vita sociale e lavorativa. In casi bel selezionati è possibile eseguire l’intervento di minilifting delle braccia o minibrachioplastica, quando cioè l’eccesso cutaneo è limitato a livello della regione ascellare.

Il lifting delle cosce ha come scopo quello di migliorare l’area anatomica compresa tra la piega inguinale in alto e il ginocchio in basso, con particolare riguardo all’eccesso adiposo e/o cutaneo a livello della radice delle cosce. Il lifting può essere eseguito in anestesia spinale ma anche in anestesia locale con sedazione e in anestesia generale, ha una durata di circa 90 minuti e prevede una cicatrice semilunare nascosta a livello dell’inguine; anche in questo caso viene eseguita una liposuzione di tutta la faccia mediale delle cosce con finalità di scarico della tensione residua a livello della ferita ma anche di conservazione dei vasi linfatici per una migliore guarigione. Anche l’intervento di lifting delle cosce ha due varianti, di cui quella classica, più estesa, con cicatrice a T invertita e una meno invasiva o mini-lifting delle cosce, con la sola cicatrice a livello della radice delle cosce che rimane indicata per difetti estetici limitati.

Gli interventi di chirurgia del corpo attraverso le quali si può ottenere la riduzione delle adiposità sono interventi a bassa invasività eseguiti con piccoli accessi chirurgici millimetrici attraverso i quali si aspira il tessuto adiposo dalle aree in cui si trova in eccesso. La liposuzione è un intervento di rimodellamento corporeo con cui si aspira il grasso localizzato profondamente alla fascia dello Scarpa e può essere eseguita a livello addominale, a livello dei fianchi, a livello del torace, della regione dei trocanteri, della caviglia e dei glutei. La procedura chirurgica prevede mini-incisioni localizzate in prossimità dell’area da trattare e quindi l’inserimento di cannule molto sottili che con il movimento manuale di “vai e vieni” apirano il tessuto in eccesso in un contenitore sterile. L’intervento può essere eseguito in anestesia locale, locale con sedazione ma anche generale e in regime ambulatoriale, di day-hospital o di ricovero in base al numero di aree da trattare e alla quantità di grasso aspirato. Il decorso postoperatorio deve essere caratterizzato dalla deambulazione attiva e dalla idratazione sempre indossando delle guaine elastiche per consentire un valido riaccollamento e ridistribuzione della pelle a livello dei piani connettivali più profondi.

La liposcultura consente invece di aspirare il tessuto adiposo situato superficialmente alla fascia dello Scarpa e consiste il rimodellamento della silhouette corporea proprio sfruttando le proprietà elastiche della pelle. L’intervento di liposcultura può essere eseguito simultaneamente alla liposuzione ma anche isolatamente a livello del torace, dei fianchi, della regione addominale e degli arti inferiori; nel post operatorio è necessario indossare le guaine elastiche per almeno quindici giorni e comunque in base alle indicazioni del chirurgo operatore.

Infine abbiamo la lipostruttura, conosciuta anche come lipofilling, con il quale si procede al trapianto di tessuto adiposo e cellule staminali d’origine mesenchimale da zone del corpo in cui è in eccesso ad altre aree che necessitano d’essere aumentate da un punto di vista volumetrico. Così è possibile aumentare il volume delle mammelle eseguendo a tutti gli effetti una mastoplastica additiva senza protesi in gel di silicone o ancora è possibile aumentare il volume dei glutei eseguendo una gluteoplastica senza protesi, utilizzando tessuto autologo. Il trapianto di tessuto adiposo può essere eseguito anche a scopo di ringiovanimento per esempio a livello del volto, eseguendo quello che sia chiama lipostruttura del volto o lipolifting. I risultati dopo lipofilling sono da considerarsi permanenti e duraturi e l’intervento può essere ripetuto anche più di una volta al fine di mantenere e migliorare il risultato ottenuto.

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