Lifting viso

Data pubblicazione: 19/02/2022
Dr. Tommaso Agostini


Indice

Introduzione al lifting viso

Il lifting del viso è un intervento di chirurgia plastica facciale che ha come scopo il ringiovanimento del viso in tutte le sue parti, cioè il terzo superiore (occhi e tempie), il terzo medio (guancia e zigomi) e il terzo inferiore (mandibola).
Si tratta dell’intervento principale con cui il chirurgo plastico contrasta i processi d’invecchiamento del viso ed è conosciuto anche con il termine di ritidectomia che ha appunto lo scopo di correggere la ritidosi del viso, cioè la comparsa di numerose rughe e pieghe cutanee a livello della pelle del volto, legato a processi di cronoinvecchimanto e fotoinvecchimanto.

L’intervento di lifting viso ha come scopo di eliminare la pelle in eccesso e di riposizionare i comparti adiposi che sono andati incontro ad un depauperamento fisiologico (lipoatrofia e lipodistrofia), ottenendo l’eliminazione o almeno l’attenuazione delle rughe più profonde e donando un aspetto più fresco e giovanile, sempre nel rispetto dell’armonia del volto e delle unità estetiche del paziente, senza risultati artificiali né stigmate chirurgiche. 
A tal proposito va ricordato che il lifting viso, così come molti altri interventi di chirurgia estetica, non rappresenta una procedura standardizzabile, cioè eseguita allo stesso modo su tutti i pazienti, bensì è altamente personalizzabile. Il lifting viso non arresta il passare del tempo, ma fornisce comunque un ottimo risultato nel rallentamento del tempo stesso, quindi è verosimile prendere in considerazione ulteriori ritocchi chirurgici a distanza di qualche anno al fine di mantenere il risultato subottimale.
I lifting viso o ritidectomia può essere classificato in base alle tecniche chirurgiche utilizzate e all’area anatomica in cui si andrà ad eseguire l’intervento.
Il processo di invecchiamento legato al trascorrere del tempo, cronoinvecchiamento, colpisce tutti i tessuti del corpo e non solo la pelle; in particolare abbiamo: 

  • un’atrofia delle ossa del massiccio facciale, in primis i mascellari e la mandibola, che non solo sono più fragili, ma diminuiscono di dimensioni a causa della perdita totale o parziale della dentizione propria, con tendenza all’arretramento
  • un’atrofia dei comparti adiposi del volto, che comporta lo svuotamento della regione frontale e temporale, ma anche un rilassamento e quindi uno spostamento gravitario degli stessi verso il basso e in avanti
  • una ipotrofia dei tessuti muscolari del volto ( muscoli mimici), cioè quelli che consentono i movimenti del volto finalizzati a sorridere, ammiccare, baciare, ecc. Tale evento comporta un assottigliamento ulteriore dei tessuti molli facciali
  • un assottigliamento del tessuto cutaneo, prevalentemente a carico del derma, cioè della parte più profonda della pelle, che, rimanendo sguarnita di parte del suo supporto, perde di elasticità, tonicità e idratazione sullo strato più superficiale, l’epidermide, la quale mostrerà un’accentuazione delle rughe sottili e profonde
  • una ipotrofia  delle ghiandole sebacee, che comporta una netta diminuzione dell’idratazione fisiologica, con la conseguenza che la pelle sarà più secca e meno elastica.

Tutti i processi d’invecchiamento sopra elencati sono legati al passare del tempo e quindi fanno parte integrante del cronoinvecchiamento, che può essere accentuato anche da fattori ambientali, cioè da fattori esterni indipendenti dalla genetica del paziente, tra cui i due più importanti sono legati sia all’esposizione prolungata ai raggi solari senza le dovute protezioni (fotoinvecchiamento), sia al fumo di sigaretta.
Evidentemente, i processi di cronoinvecchiamento e fotoinvecchiamento a carico di tutti i tessuti facciali possono solo in parte avere un beneficio con l’utilizzo di filler a base di acido ialuronico.

La prima visita per il lifting viso

I pazienti che richiedono un lifting del viso sono solitamente ben determinati e sanno ciò che vogliono, alla ricerca di un risultato immediato, soddisfacente e duraturo. Si tratta di pazienti che non infrequentemente richiedono un ulteriore ritocco di mini lifting a distanza di qualche anno dal primo, poiché soddisfatti. In sede di prima visita medica, il chirurgo plastico valuterà le aree anatomiche del volto nelle quali il paziente richiede la correzione chirurgica e analizzerà la mimica del volto, cioè i movimenti facciali, rilevando anche eventuali asimmetrie del volto. 
La visita successiva prevede non solo la valutazione degli esami eseguiti, ma saranno confermate le indicazioni chirurgiche e le tecniche prescelte. 

Esami preoperatori da eseguire prima dell’intervento di lifting viso

Gli esami preoperatori da eseguire prima dell’intervento chirurgico di lifting viso sono esami di routine, inclusi esami ematici con emocromo, coagulazione, elettroliti, azotemia, creatinina, transaminasi, colesterolo totale, trigliceridi, protidogramma, esame urine, oltre ad elettrocardiogramma. 
Solo in casi selezionati potrà essere utile eseguire un’ecografia del collo.

Classificazione del lifting viso in base alle aree anatomiche

Il viso viene classicamente diviso con la regola dei terzi, ossia dividendo il volto in tre terzi dall’alto in basso, prendendo come riferimento delle linee orizzontali ideali passanti per punti anatomici determinati.
Quindi si distingue in lifting frontale, lifting medio facciale, lifting cervico-facciale o cervicale.
Il lifting frontale prevede il ringiovanimento del terzo superiore del volto, cioè di tutte quelle aree anatomiche al di sopra di una linea immaginaria passante a livello del tarso superiore, cioè a livello del margine inferiore, ossia delle ciglia, della palpebra superiore. Il lifting frontale può essere eseguito utilizzando tecniche chirurgiche tradizionali o più moderne e meno invasive. La tecnica tradizionale prevede un’incisione chirurgica, detta bicoronale, eseguita a livello del cuoio capelluto e compresa tra i due padiglioni auricolari; questa tecnica, sebbene considerata relativamente invasiva,  permette al chirurgo un buon ancoraggio dei tessuti facciali, il rimodellamento del tessuto osseo, laddove ce ne fosse indicazione e il riempimento delle aree frontali e temporali con lipofilling, utilizzando cioè il tessuto adiposo autologo prelevato da altre parti del corpo con microcannule, nonché il sollevamento del sopracciglio e dell’angolo esterno dell’occhio o canto esterno. Nonostante l’incisione chirurgica sia relativamente lunga, rimane ben nascosta a livello del cuoio capelluto, senza che sia visibile in ambito sociale, poiché eseguita con particolari tecniche che rispettano i follicoli piliferi dei capelli, i quali ricrescono sopra la cicatrice. La tecnica chirurgica più moderna è sicuramente meno invasiva,  poiché prevede l’esecuzione di tre incisioni chirurgiche della lunghezza di 3 cm, di cui una mediana nel capillizio e le altre due a livello della regione temporo-parietale. Attraverso queste incisioni si esegue uno scollamento a cielo chiuso, cioè con visibilità ridotta o quasi assente per il chirurgo. Vengono scollati i tessuti frontali e temporali e quindi ancorati nella nuova sede, dopo aver eseguito una resezione minima della pelle in eccesso. Il lifting chirurgico frontale mini-invasivo può essere anche eseguito per via endoscopica, con risultati del tutto sovrapponibili,  fermo restando che la tecnica da utilizzare è correlata all’esperienza del chirurgo operatore.
Il decorso postoperatorio delle due tecniche illustrate è in parte diverso, in quanto è prevista inevitabilmente una ripresa più rapida nel caso del lifting meno invasivo,  che comporta un minor gonfiore (edema) e minori alterazioni della sensibilità (parestesie o ipoestesie). I punti di sutura sono in materiale non riassorbibile e quindi necessitano di essere rimossi dopo 12-15 giorni, senza alcun disagio per il paziente.

Il lifting medio-facciale prevede il ringiovanimento di tutte le subunità estetiche del volto comprese tra due linee orizzontali immaginarie, di cui la superiore tangente al bordo inferiore della palpebra superiore e quella inferiore tangente alla base del naso, cioè della regione zigomatica subito sotto gli occhi e della regione mandibolare laterale e paramediana. Il risultato del lifting medio facciale consiste quindi in una migliorata proiezione dei tessuti a livello zigomatico, in un miglioramento delle borse adipose palpebrali e in un’attenuazione consistente delle rughe naso labiali o rughe del sorriso, chiamate dai colleghi statunitensi "parentesi". Il lifting della regione medio facciale può essere eseguito, anche in questo caso, con due tecniche in base alla dissezione effettuata dal chirurgo plastico. La prima, quella più tradizionale, prevede un’incisione chirurgica che si estende dall’alto in basso, dalla regione temporale, ben nascosta a livello del capillizio, al davanti delle pieghe cutanee della regione preauricolare, per poi girare dietro al padiglione auricolare per un tratto limitato. In questo caso l’intervento si esegue con un esteso scollamento sottocutaneo fino a tutta la guancia, bilateralmente, fino a mettere in evidenza quello che prende il nome di SMAS (Superficial muscular-aponeurotic system). L’intervento prosegue con l’isolamento del sistema di tessuti molli facciali per un tratto più limitato e quindi con il loro ancoraggio a livello delle strutture ossee, al fine di garantire un risultato stabile e duraturo nel tempo. La pelle in eccesso verrà rimossa solo dopo il riposizionamento dei tessuti profondi.
Si procede infine alla sutura con punti non riassorbibili che saranno rimossi dopo 7-10 giorni.
La tecnica più moderna, ma ugualmente efficace, prevede la stessa incisione eseguita per la blefaroplastica inferiore,  posizionata 2-3 mm al di sotto del tarso inferiore, per poi procedere con una dissezione sottoperiostea fino al livello della base del naso. I tessuti così mobilizzati saranno ancorati in modo stabile al livello dell’osso della cornica orbitaria inferiore; nelle ultime fasi si procederà ad una resezione minima di pelle a livello della palpebra inferiore. 
Le due tecniche chirurgiche descritte non sono in antitesi, come nel caso, ad esempio, del lifting frontale, ma presentano diverse indicazioni chirurgiche. In particolare, il lifting medio facciale sottoperiosteo è indicato in pazienti che hanno un cedimento verso il basso dei tessuti molli del volto, ma poco eccesso cutaneo. Viceversa, il lifting medio facciale con accesso chirurgico laterale, davanti ai padiglioni auricolari, è indicato in pazienti con un rilassamento cutaneo eccessivo.

Il lifting cervicale prevede il ringiovanimento dell’area cervicale, cioè del collo, anteriormente e lateralmente. L’intervento chirurgico a questo livello viene eseguito spesso in combinazione con il lifting medio facciale con accesso chirurgico laterale, semplicemente prolungando l’incisione chirurgica dietro l’orecchio. In tal caso  si ottiene nella stessa seduta un miglioramento del volto e del collo, eliminando la pelle in eccesso a livello sub-mentale, che  spesso rappresenta un disagio estetico per numerosi pazienti (lifting cervico facciale).
Nella moderna chirurgia ci sono anche tecniche a bassa invasività come il mini-lifting, che prevedono cicatrici limitate alla regione preauricolare, con la possibilità di eseguire l’intervento anche in sola anestesia locale. Questo Intervento è eseguito in regime di day-hospital senza pernottamento e avrà una ripresa nel post operatorio non solo più rapida, ma anche meno impegnativa da un punto di vista fisico. 
Se è vero che l’intervento è più limitato rispetto al lifting tradizionale, i risultati, seppur soddisfacenti, non sono però paragonabili in termini temporali, avendo il minilifting una durata di qualche anno.

Altra tecnica chirurgica di recente introduzione nella pratica clinica è rappresentata dal lipolifting. 
Questo è un tipo di lifting del viso assolutamente innovativo,  poiché non prevede incisioni chirurgiche. Il  lipolifting può essere eseguito in anestesia locale con leggera sedazione e regime di day-hospital. L’intervento prevede diverse fasi. Inizialmente si procede con il prelievo di tessuto adiposo da aree del corpo dove si trova in eccesso (tipicamente addome, fianchi, trocanteri, interno ginocchia), quindi si purifica il grasso precedentemente prelevato da residui di cellule morte e tessuto connettivo, ottenendo un concentrato di cellule adipose autologhe, fattori di crescita e cellule staminali di origine mesenchimale. Il concentrato così ottenuto può essere utilizzato a tutti gli effetti con un filler o meglio un biofiller (filler biologico), che può essere quindi reiniettato nella stessa seduta operatoria a livello di punti chiave del volto o comunque nelle zone deficitarie da un punto di vista volumetrico.Tale biofiller, composto da cellule adipose e staminali, può anche essere associato ad un booster, un acceleratore di fattori di crescita autologhi, prelevati cioè sempre dal paziente. Nella stessa seduta, infatti, attraverso un semplice prelievo ematico, si riempie una provetta di sangue, quindi si centrifuga per 10 minuti al fine di far sedimentare il materiale cellulare, ottenendo un concentrato di fattori di crescita, chiamato PRP (Platelet Rich Plasma). Questo può essere miscelato con il precedente prelievo dal tessuto adiposo oppure iniettato separatamente a livello del volto. I vantaggi sono enormi, non solo per l’assenza di cicatrici evidenti, ma anche per il fatto che i fattori di crescita piastrinici e le cellule staminali sono responsabili di un effetto ringiovanente a lunga durata, di un aumento del tono e dell’elasticità cutanea.

Prima dell’intervento di lifting viso

In attesa dell’intervento di lifting viso è obbligatorio sospendere il fumo almeno 15 giorni prima. Infatti il fumo, oltre a danneggiare l’apparato respiratorio, è scientificamente associato ad alcune complicanze chirurgiche, come la cicatrizzazione patologica e la deiscenza delle ferite, cioè la loro spontanea riapertura, nonostante i punti di sutura. 
Prima dell’intervento di lifting viso si raccomanda di:

  • rimuovere tutti i monili dal proprio corpo, inclusi orecchini e piercing, e rimuovere lo smalto dalle unghie e il trucco, utilizzando dischetti in cotone con soluzione micellare
  • non venire in clinica da soli, ma accompagnati da qualche famigliare o conoscente, così come a domicilio è essenziale non essere soli in casa almeno per i primi sette giorni
  • scegliere indumenti comodi, abbigliamento sportivo e scarpe da ginnastica
  • non assumere cibi solidi o liquidi, acqua compresa, dalla mezzanotte del giorno precedente all’intervento chirurgico
  • evitare possibilmente la settimana del ciclo mestruale per sottoporsi al lifting facciale, avendo cura di sospendere l’eventuale pillola anticoncezionale un mese prima
  • sospendere tutti i farmaci che possano interagire con la coagulazione, compresi antiaggreganti, anticoagulanti, farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), aspirina ecc. (È obbligatorio dichiarare tutti i farmaci assunti al chirurgo plastico e al medico anestesista al fine di una corretta valutazione preoperatoria)
  • praticare, la sera precedente o la mattina stessa, un’accurata igiene personale, avendo cura di fare una doccia con soluzioni detergenti contenenti un buon disinfettante, come la clorexidina

Durata dell’intervento di lifting viso

La durata media di un intervento di lifting del viso è di circa 3 ore di sala operatoria. Questa tempistica è giustificata dalle manovre anestesiologiche per l’addormentamento e il risveglio, nonché dalle manovre chirurgiche da eseguire in tutte le aree del viso. Nel caso invece di lifting settoriali, finalizzati cioè al ringiovanimento di alcuni settori del volto, la durata dell’intervento cala sensibilmente, fino anche alla metà del tempo, rispetto al lifting viso completo. Interventi chirurgici di minore invasività, come il minilifting e il lipolifting, avranno una durata operatoria di poco più di 60 minuti.

Decorso postoperatorio del lifting viso

Il decorso post operatorio dopo il lifting viso dipende dall’estensione dell’intervento chirurgico al livello delle diverse parti del viso. Il dolore di questo intervento è di solito assente o lieve e comunque rispondente in modo repentino ai comuni antidolorifici. D’altra parte, un dolore in aumento e che non diminuisce dopo gli antidolorifici  rende necessario avvertire l'equipe medica al fine di anticipare la visita di controllo. È raccomandato di non abusare del ghiaccio per il rischio di ustione da contatto, essendo la sensibilità cutanea diminuita o assente in alcune aree. Per le prime 72 ore è obbligatorio un riposo assoluto, evitando di fare sforzi e di fumare. Si consiglia anche di seguire una dieta alimentare leggera e salutare. Il gonfiore del volto può essere nei primi giorni evidente, riducendo di conseguenza le occasioni sociali. Le normali attività della vita quotidiana possono essere riprese pochi giorni dopo l’intervento chirurgico, limitando l’attività fisica per 15-20 giorni.
È  consigliato di dormire con due cuscini, al fine di mantenere la testa sollevata rispetto al resto del corpo. La medicazione eseguita viene controllata ogni 3-4 giorni, al fine di verificare il buon decorso postoperatorio. È del tutto normale avvertire una sensazione di tiraggio, formicolii e scosse elettriche di modesta entità. Il gonfiore residuo è destinato a migliorare o scomparire nel giro di qualche settimana, soprattutto a livello degli zigomi che rappresentano l'ultima subunità estetica a tornare alla normalità. È bene evitare di abbassare il capo rispetto al tronco, come nel tipico movimento di raccogliere qualcosa per terra, oppure allacciarsi le scarpe. In questi casi si suggerisce di piegare anche gli arti inferiori al fine di far diminuire il ritorno venoso alla testa e quindi ridurre i potenziali sanguinamenti tardivi.

Ripresa dell’attività dopo il lifting viso

La ripresa dopo un lifting viso deve essere graduale e d’intesa con il chirurgo plastico che ha eseguito l’operazione. In particolare, già nella seconda settimana è consentito guidare la macchina e passeggiare per strada, sono consentite le attività sociali poco impegnative, l’attività sessuale e il trucco. Tutte le attività possono essere comunque riprese a partire dalla terza settimana, senza limitazione alcuna, eccezion fatta per l’esposizione ai raggi solari o i lettini abbronzanti.

Il risultato definitivo del lifting viso

Il risultato post operatorio dopo il lifting viso è destinato a cambiare e migliorare, in termini di gonfiore, nelle settimane successive all'intervento chirurgico. I processi di guarigione sono prettamente personali e ogni paziente ha una velocità e qualità di guarigione propria. Tuttavia, mediamente, i risultati definitivi sono visibili già al primo mese post operatorio, per poi migliorare successivamente fino anche a 6-8 mesi. 
Non è da escludere la possibilità di dover eseguire piccoli ritocchi a distanza, al fine di mantenere il risultato sub ottimale. In questo caso, trattandosi di correzioni minori, è di solito possibile eseguirle in anestesia locale e regime di day-hospital.

Costo del lifting viso

Il costo dell’intervento di lifting viso comprende l’onorario della casa di cura privata, dell’equipe chirurgica, medici e infermieri e della notte in clinica con medico e infermieri dedicati. Il costo dell’intervento di ritidectomia dipende da diverse variabili, tra cui le zone del volto che saranno sottoposte a intervento chirurgico (lifting frontale, lifting medio facciale, lifting cervico facciale) e anche agli interventi che possono essere abbinati nella medesima seduta operatoria, come la blefaroplastica superiore e/o inferiore, il lipofilling, la rinoplastica, la cantopessi o cantoplastica, l’abrasione o peeling.

Lifting viso in anestesia locale o generale

Il tipo di anestesia per il lifting viso viene deciso già durante le visite preoperatorie e comunque sempre in accordo con il medico anestesista dell’equipe operatoria. 
In base alle sedi anatomiche, al numero degli interventi eseguiti simultaneamente, alla preferenza del paziente e alla durata della seduta chirurgica, si stabilisce se eseguire l’intervento in anestesia locale, con leggera sedazione, oppure in anestesia generale. 
Nei casi in cui il lifting venga eseguito in più aree del viso, si propende per praticare la narcosi; viceversa, nel caso del minilifting, si preferisce l’anestesia locale.

Complicanze del lifting viso

Le complicanze del lifting viso vengono distinte in immediate o tardive, in base al tempo trascorso dall’intervento chirurgico. Le tipiche complicanze immediate che si possono avere sono legate a possibili sanguinamenti, infezioni, apertura di una o più ferite che richiedono dei punti di sutura, alterazioni della sensibilità. Le complicanze tardive sono legate principalmente al processo di guarigione del paziente e consistono in processi di cicatrizzazione che possono non essere ottimali e richiedere una successiva revisione chirurgica. Asimmetrie di lieve entità sono da ritenersi normali e non costituiscono  un indice di intervento non ben riuscito.

La scelta del chirurgo per il lifting viso

La scelta del chirurgo per il lifting viso rappresenta uno step determinante e fondamentale. La verifica delle credenziali può essere comodamente eseguita già prima di affrontare la prima visita, utilizzando il proprio personal computer. I siti internet a cui rivolgersi per una sicura verifica sono in primis:

  • il sito della Federazione Nazionale Ordine dei Medici dove è scritta la data di laurea in medicina, l’abilitazione alla professione di medico chirurgo ed eventuali diplomi di specializzazione in chirurgia plastica o altre discipline
  • il sito della Società Internazionale di Chirurgia Plastica Estetica, i cui soci sono solo medici con diploma di specializzazione in chirurgia plastica
  • il sito della Società Americana di Chirurgia Plastica, i cui soci sono verificati attraverso controlli internazionali
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